Dinamica simile a quella dell’aggressione alla bambina Rom. Ancora una volta è stata colpito, tramite un’arma da fuoco, un operaio, immigrato, stavolta di origine capoverdiana.
Il fatto è avvenuto a Cassola, nel Vicentino, un colpo secco, sparato dal terrazzo e l’operaio che lavorava ad un ponteggio viene colpito e ferito. L’operaio si trovava a 7 metri di altezza, immerso nel lavoro, e ad un tratto sente uno sparo e un successivo dolore alla schiena.
Durante le indagini i carabinieri sono riusciti a risalire al luogo da cui lo sparo è partito, ovvero il terrazzo di un’abitazione privata. Nella casa sono state trovate munizioni e la carabina usata contro l’operaio, il quale ha riportato una lesione sulla regione lombare con una prognosi di 7 giorni.
A premere il grilletto è stato un 40enne residente a Cassola e originario dell’Argentina, denunciato per lesioni personali aggravate ed esplosioni pericolose. Il 40enne sostiene: “volevo prendere un piccione“.
Nelle ultime settimane le violenze di matrice razzista sono aumentate vertiginosamente, tanto da destare il Presidente Mattarella che in un discorso ha affermato: “L’Italia non può somigliare a un Far West dove un tale compra un fucile e spara dal balcone ferendo una bambina di un anno, rovinandone la salute e il futuro. Questa è barbarie e deve suscitare indignazione”.