Sabato sera è avvenuto un grave fatto di cronaca a Milano. La sede della Scuola di Cultura Popolare di via Bramantino è stata vandalizzata e distrutta.
A riportare la notizia è stato Fabio Galesi, ex consigliere comunale del capoluogo lombardo che commenta:
“Mentre sono al dibattito della Festa dell’unità a Lambrate, ricevo le foto e il messaggio dell’assalto fascista alla Scuola di Cultura Popolare in Via Bramantino, nel Municipio 8, che da oggi avrebbe dovuto riprendere le attività. Oltre il gesto mafio-fascista, da notare le scritte accanto le svastiche… Abbiamo un ministro degli interni che inneggia violenza. Un gesto ignobile e allarmante che tutte le forze democratiche del paese devono condannare”.
Fatto grave che si presenta subito dopo altri due episodi analoghi nelle città di Verona e di Roma nei confronti di una coppia omosessuale e di una sede del Partito Democratico.
La matrice omofoba del gesto è chiara visto che nei muri compaiono le scritte “Lesbiche” e “Puttane” insieme ad un pene e al “W Salvini” ripetuto più volte e tante svastiche.
